In 27 febbraio 2001, in Afghanistan, il regime talebano minaccia la distruzione di due enormi statue, note come Buddha di Bamiyan, risalenti a ben 1500 e 1800 anni fa.
Erano state costruite da monaci buddisti lungo la cosiddetta Via della Seta, ad appena 250 km da Kabul, scavando nelle pareti rocciose, ed erano alte 38 e 53 metri.
A livello internazionale viene tentata l’arma del dialogo e della mediazione ma tutto risulta vano in quanto, dopo neanche 2 settimane, la barbarie viene compiuta e sono mostrate al mondo le foto dello scempio: in esse, si vedono le nicchie realizzate per ospitare le sculture millenarie miseramente vuote.
Davvero in pochi le conoscono:
E quel vuoto lascia sgomenti, in quanto rende ancor più percepibile il senso di morte che questa gente, i talebani (come anche ogni altro estremismo religioso), porta con sé.
A vedere le immagini che oggi trasmettono in tv, sembra che la storia si stia tragicamente ripetendo…