Il protagonista di questa storia è Gustave Courbet, artista ironico e sfrontato che più d’ogni altro seppe scandalizzare la società contemporanea pur di mantenere fede alla sua ricerca di “verità”.
Diceva infatti di se:
Ho cinquant’anni ed ho sempre vissuto libero; lasciatemi finire libero la mia vita; quando sarò morto voglio che questo si dica di me: Non ha fatto parte di alcuna scuola, di alcuna chiesa, di alcuna istituzione, di alcuna accademia e men che meno di alcun sistema: l’unica cosa a cui è appartenuto è stata la libertà.
Si pensi all’opera “Funerale a Ornans”, dove non dimostra alcun rispetto per il clero, mostrando addirittura un prete con il naso arrossato per gli effetti dell’alcool.
O a “Fanciulle sulle rive della Senna”, dove la scompostezza dei soggetti mal si addice a signorine d’alto borgo, quali le due dovevano essere.
Ma l’oltraggio più grande di cui il buon Gustave si macchiò fu sicuramente la scelta di dipingere “L’Origine du Monde”: una tela interamente dedicata al mondo femminile, “rosa bruna e folta” (per dirla alla maniera di D’Annunzio). 46×55 cm di estrema lascivia, dovuta non solamente al fatto che i genitali siano in primo piano, ma anche all’atteggiamento del soggetto, con le gambe divaricate ed i seni che vengono mal celati da un bianco lenzuolo stropicciato, forse a seguito di una “nottata turbolenta”.
Ma è qui che avviene il colpo di scena!
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Pochi giorni fa pare infatti che sia stato ritrovato il volto della modella che prestò la sua parte più intima “al pennello di Coubet”.
La notizia è stata rivelata dal settimanale francese “Paris-Match”, che ha anche pubblicato le strabilianti immagini dell’opera in questione, dove è effigiata una splendida bruna coi morbidi e fluenti ricci riversi sulle spalle, il capo chino all’indietro e la bocca dischiusa come in un’ “estasi amorosa”.
Dunque il dipinto-scandalo era forse un ritratto completo!
Davvero in pochi le conoscono:
Ciò non va comunque ad inficiare la portata innovativa del quadro, in quanto ad ogni modo l’artista decise al fine di ritagliarlo così da donare ai posteri soltanto la “parte più rilevante”.
Ma andiamo con ordine, per capire come realmente è andata!
Nel 1866, il diplomatico turco Khalil Bey commissionò al pittore il dipinto, che doveva andare ad arricchire la sua personale galleria di dipinti erotici.
Courbet si mise all’opera, scegliendo probabilmente come modella la bella irlandese Joanna Hifferman, che già altre volte aveva effigiato (e non vogliamo fare divagazioni in merito ai “colori” non combacianti, in quanto la donna era rossa).
Giunto quindi al termine del ritratto completo, l’artista si rese conto che questo sarebbe stato molto più “significativo”, se incentrato solamente sulla parte inferiore; e così lo tagliò, vendendo al turco soltanto la frazione prescelta.
Questa girò dunque per più mani, fra le quali sono da ricordare quelle dello psicanalista Jacques Lacan, prima di approdare alle collezioni del d’Orsay, nel 1995.
La testa rimase invece sconosciuta per più d’un secolo, vagando senza firma fino a quando nel 2010 fu acquistata da un collezionista inglese per la modica cifra di € 1.400.
Di certo inizialmente costui non doveva immaginare che si trattasse di un Courbet, ma ebbe un’incredibile intuizione e così andò interrogando specialisti del campo per poter raffrontare l’opera con “L’Origine du Monde”.
E le analisi gli dettero ragione, come ha spiegato Jean-Jacques Fernier, massimo specialista del pittore realista: i quadri sembrano infatti combaciare perfettamente.
Starà di certo gioendo grandemente il misterioso collezionista inglese che, con la spesa irrisoria di € 1.400, si ritrova in casa un quadro da 40 milioni di euro!!!