Il 18 marzo 1980, muore nel sonno la pittrice polacca Tamara de Lempicka, da menzionare fra i maggiori esponenti dell’Art Decò.
Donna emancipata dotata di eccezionale carisma, nelle sue tele seppe imprimere l’atmosfera spregiudicata e sensuale dei Ruggenti Anni Venti.
La sua tecnica è caratterizzata da una deformazione della figura umana d’ispirazione cubista, da un’algida raffinatezza e dal ricorso ad una gamma cromatica brillante.
La de Lempicka fu anche un’icona di stile: era infatti bella ed elegante, per questo in grado di ammaliare donne e uomini.
In seguito al suo decesso, per sua specifica richiesta, le sue ceneri furono sparse sul vulcano Popocatepelt.
Quali furono le sue opere più suggestive? Di seguito riporto la mia personale TOP 10.
10. La Camicia Rosa I (1927)
Estremamente seducente la donna rappresentata, con il suo capo reclinato in avanti, i grandi occhi verdi, le labbra carnose di color rosso fuoco ed il capello corto secondo la moda del tempo.
Il gioco di trasparenze della camicia ne lascia intravedere i seni.
È così l’universo femminile dell’artista: ammiccante e investito da una carica erotica senza precedenti.
9. Donna con colomba (1931)
Al precedente stereotipo femminile di donna seducente, qui se ne contrappone uno dal carattere più malinconico.
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Forse la donna ritratta è innamorata: da qui il suo tenere una colomba bianca stretta al petto come simbolo del suo sentimento; come anche il suo sguardo languido al ricordo dell’amato…
I riccioli biondi che le contornano il volto sembrano quasi lamelle metalliche, in un rimando all’estetica avanguardista del futurismo.
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8. Adamo ed Eva (1932)
In quest’opera possiamo ammirare l’unico nudo maschile dipinto dall’artista nel corso della sua carriera: ne evidenzia la muscolatura possente, in contrasto con le morbide forme di Eva.
7. La Dormiente (1930)
Immobilità e silenzio pervadono la tela.
Anche se abbandonata al sonno, la ragazza non è ritratta in un atteggiamento scomposto, ma conserva le sue sensuali movenze, ad esempio nella posa elegante assunta dalla mano destra nel suo ricadere lieve sul braccio sinistro.
Davvero in pochi le conoscono:
6. Ritratto di Madame M. (1932)
L’appeal fisico della donna ritratta nasconde un animo di ghiaccio, ben rappresentato dal suo sguardo di sfida lanciato fuori dai margini del quadro.
Il contrasto con colori neutri quali il bianco, il grigio ed il rosa, fa acquistare una brillantezza ancora maggiore a quell’azzurro che si inserisce nella scena, a destra e sinistra della figura, nelle sembianze di un foulard svolazzante.
Lo sfondo, come anche l’abito della donna, sembrano fatti di metallo.
5. Il Sogno (1927)
La donna ritratta, Rafaela, fu più volte modella per la de Lempicka, in quanto quest’ultima rimase particolarmente colpita dai suoi grandi occhi neri e dalla sua generosa fisicità.
La posa che l’artista fa assumere alla sua modella le conferisce un aspetto tenero, ben più rassicurante di altre donne ammiccanti in precedenza ritratte: si noti qui il gesto pudico della donna a coprire con la mano i suoi seni.
4. Giovane fanciulla con guanti (1930)
Il concetto dominante della tela è quello dell’eleganza.
Sorprendente il modo di trattare le pieghe delle vesti, che ci suggerisce un rimando alla Maniera fiorentina, ovvero ad alcune soluzioni adottate da Pontormo, ma anche all’arte greca: la donna ritratta è una nuova Nike di Samotracia, tanto che il motivo del vestito sulla spalla della ragazza simula la forma di un’ala. Il colore dominante, il verde, è ancora una volta enfatizzato dal contrasto con campiture neutre.
3. Autoritratto nella Bugatti verde (1929)
In questo Autoritratto, l’artista si raffigura come una donna emancipata, sicura di sé, che sa benissimo come conquistare ciò che desidera.
Il suo sguardo è gelido, altero. Indossa dei guanti di daino ed una cuffia, il collo avvolto da un morbido scialle, e tale abbigliamento le conferisce un’incredibile charme.
E’ alla guida di una bella macchina sportiva, come a rivendicare alla società la sua libertà ed indipendenza.
2. La sciarpa blu (1930)
Quest’opera irradia un colore azzurro intenso, proveniente dalla sciarpa che avvolge il collo della ragazza ritratta: e quell’azzurro diventa platonicamente il mare da cui la barca a vela rappresentata sulla sinistra si lascia trasportare.
Il rimando è probabilmente ancora una volta ad un ideale di libertà.
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1. Il turbante verde (1929)
La figura sulla sinistra ci ricorda una Sibilla michelangiolesca, anche in virtù di quel turbante color verde smeraldo che le raccoglie la chioma dorata.
Il suo sguardo è ipnotico, tanto che è difficile distogliere l’attenzione da lei per concentrarla sull’altra figura, languidamente poggiata sulla sua spalla.