Può la fredda pietra divenire tramite di sentimenti umani?
Certamente sì: è quello che, ad esempio, avviene quando uno scultore include nella sua opera non un solo soggetto, ma due o più… figurarsi quando tali figure sono un uomo e una donna!
Come vengono messi in relazione?
Cosa comunicano?
Scopriamolo insieme in questa carrellata di 10 splendidi esempi di rapporto uomo-donna in scultura!
10. Homme et Femme – Alberto Giacometti
Iniziamo con un’opera provocatoria! Il titolo è Homme et Femme e ne è l’autore Alberto Giacometti.
L’artista vuole qui rappresentare la tensione sessuale fra i sessi e la minaccia della violenza.
Le figure sono dunque ridotte ai loro attributi sessuali: mentre l’uomo è ago acuminato pronto a trafiggere, la donna è presentata come forma concava “costretta” a ricevere.
Il coito è infatti accettato in forma remissiva, non volontaria, come ben esprime la linea a zig zag al termine della figura femminile, ben più nervosa dell’arco perfettamente teso della figura maschile.
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Quello a cui assistiamo è dunque un tragico abuso!
9. Il Bacio – Costantin Brancusi
In un unico grande blocco di pietra Brancusi dà forma (alquanto abbozzata) a due teneri amanti che si baciano.
La loro posa è appassionata e commovente, con gli occhi fissi l’uno dentro l’altro e le braccia avvinghiate in un abbraccio infinito.
Il tratto scultoreo è essenziale, quasi primitivo, in quanto in quest’opera non c’è posto per il superfluo: l’unica cosa che conta è la rappresentazione della potenza della pulsione amorosa.
8. Sarcofago degli Sposi – Autore Ignoto
Incredibile testimonianza d’età etrusca, il sarcofago mostra marito e moglie in una posa alquanto naturale e “domestica”, con l’uomo che cinge con un braccio le spalle della donna in un gesto di affetto e protezione.
Suggestiva l’espressione serena dei loro volti.
7. Orfeo ed Euridice – Auguste Rodin
Il soggetto è ripreso dalle Metamorfosi di Ovidio, e dell’opera letteraria riesce a restituire le suggestioni: i due innamorati sono in comunicazione pur senza potersi vedere, in quanto la loro vicinanza è nei sentimenti.
Euridice sembra addormentata, come si dovesse ancora riavere da un sogno, mentre Orfeo avanza deciso dinanzi a lei.
Ma dalla storia già conosciamo, ahimè, il tragico epilogo
6. Amore & Psiche stanti – Antonio Canova
E’ questa una prima versione data dal Canova del celebre gruppo di Amore e Psiche: Psiche è raffigurata nell’atto di posare sul palmo di Eros una farfalla, e si simboleggia con questo gesto il dono dell’anima pura; Cupido, da parte sua, poggia languidamente il suo capo sulla spalla di lei e le cinge il collo con il braccio, a suggerire un’assoluta complicità.
Davvero in pochi le conoscono:
Le due figure diventano, dunque, un tutt’uno, anche se fisicamente distinte.
5. La Pietà – Michelangelo Buonarroti
Qui il rapporto uomo-donna è analizzato da Michelangelo nell’ottica madre-figlio.
Il corpo di Cristo è abbandonato sul grembo della Vergine, la quale, pur nella sofferenza, dimostra una compostezza di sentimenti.
La donna è “innaturalmente” giovane, in quanto chi è puro non può essere toccato dai segni del tempo.
Per la stessa ragione, il Cristo non porta su di sé i segni del martirio.
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Quelle rappresentate non sono altro che due anime immacolate, effigiate in un momento di toccante intimità.
4. Il Bacio – Auguste Rodin
Inizialmente intitolata Francesca da Rimini, l’opera raffigura l’unione tra Paolo e Francesca, narrata nel V Canto della Divina Commedia di Dante.
Rodin raffigura gli innamorati come due bellissimi corpi nudi, avvinghiati ed incuranti del giudizio incombente su di loro come una “Spada di Damocle”.
La materia pare vibrare sotto i colpi della loro passione, come se il marmo non potesse contenere un desiderio così ardente.
Le bocche, le mani, le gambe: ogni singola componente fisica dell’uno cerca quella dell’altro, come se esistessero loro due soli, come se il resto del mondo non contasse più nulla dinanzi all’amore.
3. Apollo e Dafne – Gianlorenzo Bernini
Bernini, in questa opera, ha voluto donare eternità ad un attimo fuggente!
Al termine di un inseguimento, Apollo è appena riuscito a sfiorare Dafne, che la donna è già oggetto di metamorfosi: di lì a pochi secondi delle sue fattezze umane non resterà più nulla; al suo posto solo le verdi foglie di un rigoglioso alloro…
A rendere con grande intensità la drammaticità dell’evento è l’urlo disperato di Dafne: così vivo, così vero!
2. Amore & Psiche – Antonio Canova
Forse il gruppo scultoreo più famoso di tutti, questa seconda versione dell’ Amore e Psiche di Canova si fa portatrice di un erotismo sottile e raffinato: con le ali ancora spiegate, il dio Amore scende sulla terra per svegliare dal sonno profondo l’amata Psiche.
Il corpo dell’uno di protende a cercare l’altra: Eros, con un braccio cinge il seno, con l’altro tiene il capo della sua amata, su cui posa uno sguardo d’incredibile dolcezza (da lei ricambiato).
I due assumono una posa totalmente equilibrata, in quanto rappresentati nell’attimo che precede lo sconvolgimento prodotto dal bacio.
1. Il Ratto di Proserpina – Gianlorenzo Bernini
Al primo posto colloco Il Ratto di Proserpina del Bernini, in quanto in quest’opera l’artista seppe imprimere come nessuno nel marmo il senso della “carne viva”: si vedano, in tal senso, le dita di Plutone affondare letteralmente nella coscia di Proserpina.
La scena, ancora una volta, è drammatica: la virilità dell’uomo si esprime nella sopraffazione nei confronti di una creatura innocente, ovvero la ninfa.
La donna fa ciò che può: cerca di divincolarsi con tutta l’energia che ha in corpo e con una mano allontana da sé il volto del suo aggressore, ma nulla può e allora si scioglie nel pianto!