Cosa Vedere e Fare a Verona: la Guida Definitiva alla Città degli innamorati!

Viaggio alla scoperta della città di Romeo e Giulietta... e di tutti gli innamorati del mondo! Non perdere il meglio delle cose da fare e vedere a Verona!

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Adagiato sulle rive del fiume Adige, il centro storico di Verona è dal 2000 nelle liste del patrimonio dell’UNESCO come 

splendido esempio di città che si è sviluppata progressivamente e ininterrottamente durante duemila anni, integrando elementi artistici di altissima qualità dei diversi periodi che si sono succeduti.

Ed è proprio questa, infatti, la grande particolarità di questo centro: riuscire a raccogliere in uno spazio contenuto un ampio arco di tempo.

Dalle vestigia di epoca romana alle testimonianze lasciate dalla Signoria Scaligera, dalle tracce della dominazione veneziana a quelle lasciate dall’Impero Asburgico: ogni angolo di Verona ci parla del suo glorioso passato.

Nonostante ciò, la città è ricordata soprattutto per essere sfondo delle vicende amorose di Romeo e Giulietta, i protagonisti della celebre tragedia shakespeariana.

Nel nostro itinerario non tralasceremo dunque di affrontare queste sue due anime: quella di centro di storia e cultura e quella di città dell’amore.

Parleremo inoltre dei più importanti eventi che in essa trovano sede nel corso dell’anno.

Non perdere anche il mio articolo sulle migliori cose più insolite da vedere a Venezia.

Le vestigia dell’antica città romana

Ponte Pietra

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Abitata fin dalla Preistoria, si può far risalire la sua trasformazione da villaggio a vera e propria città in epoca romana.

Difatti, nel III sec. a.C., i Romani decretarono di invadere la Pianura Padana per estendere i loro possedimenti, inglobando gran parte dell’Italia Settentrionale.

Decisero a quel punto di costruire una strada che, partendo da Genova, collegasse tutti i principali territori annessi: si tratta della Via Postumia, che, attraversando l’Adige in prossimità di un ponte di legno, per secoli rappresentò il principale punto di accesso alla città di Verona.

Ben presto i Romani compirono importanti opere di edilizia presso quel centro, che rappresentava un’importante via di comunicazione a nord-ovest dell’Impero: sorsero così il Ponte Pietra e la cinta muraria, che trasformarono la città in un’autentica roccaforte.

Con la Via Postumia si fece coincidere il Decumano Massimo della pianta reticolata di Verona, ed il Foro venne stabilito nell’attuale Piazza Erbe. Le mura andarono invece completando il ruolo difensivo dell’Adige, tra Porta Borsari e Porta Leoni.

Oltre a questi due accessi, ricordiamo anche l’Arco dei Gavi, costruito da una delle più influenti famiglie veronesi nel I sec. d.C.
Molti furono inoltre i monumenti che sorsero al suo interno, e che oggi regalano a Verona il titolo di seconda città d’Italia per la presenza di resti romani ben conservati.

Primo fra tutti, l’Arena, in Piazza Brà, terzo anfiteatro romano d’Italia per dimensione dopo il Colosseo e l’Anfiteatro di Capua, primo invece fra i tre per livello di conservazione.

A suo interno, poteva contenere fino a 30.000 persone, che da ogni dove giungevano per assistere ai combattimenti dei gladiatori.

Inizialmente, l’Arena si trovava appena fuori dalla cinta muraria della città, per motivi di sicurezza: i  questa maniera si favoriva infatti l’accesso delle genti del contado e delle zone limitrofe, evitando che queste valicassero le mura. Ma nel 265 d.C. si decise l’inglobamento nella città per evitarne la distruzione durante le scorrerie barbare.

Altro edificio da annoverare è il Teatro Romano, che oltre a rappresentare un importante sito d’interesse storico permette una delle più incredibili viste panoramiche della città, sorgendo ai piedi del Colle di San Pietro.

Un buon sistema per conoscere la Verona Romana è anche la visita al Museo Archeologico e al Museo Lapidario, dove sono conservati oggetti di uso quotidiano ed iscrizioni di quel tempo.

E’ infine possibile addentrarsi negli Scavi Scaligeri, alla scoperta della città sotterranea, con i suoi mosaici ed il sistema di fognature.

Un percorso che ci porterà fino alle cantine del Ristorante Maffei e del Ristorante 12 Apostoli, dove sono ancora ben visibili i resti del Campidoglio e della Curia.

Le Chiese di Verona basso-medievali da vedere

duomo di verona

Non molte sono le testimonianze di questo periodo storico, in quanto gran parte della città medievale venne distrutta dal devastante terremoto del 1117.

Ci limitiamo dunque alla citazione delle due più importanti chiese veronesi: la Basilica di San Zeno, col bellissimo rosone realizzato da Brioloto, ed il Duomo, splendida fusione degli stili romanico e gotico.

La Verona Scaligera

Ponte Scaligero

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La più importante famiglia veronese è sicuramente rappresentata dai Della Scala (o Scaligeri), i quali governarono la città dal 1262 al 1387.

In primis essi, ed in particolare Cangrande II, furono i responsabili del rinforzo del sistema difensivo di Verona.

Fu proprio Cangrande ad ordinare la costruzione di Castelvecchio e del Ponte Scaligero, che in realtà dovevano servire non tanto a protezione dai nemici esterni, quanto da quelli interni, ovvero dai cittadini stessi: infatti, il ponte doveva rappresentare per il signore una facile via di fuga verso la Germania, dove regnava suo genero, Ludovico il Bavaro.

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Davvero in pochi le conoscono:

Altri importanti edifici commissionati dagli Scaligeri sono:

  • la Torre del Gardello -> essa segna una grande conquista dal punto di vista tecnologico, in quanto rappresenta il primo orologio pubblico;
  • il Palazzo del Podestà -> fu qui che trovò rifugio Dante durante l’esilio, come ricorda la statua a lui dedicata al centro della piazza antistante (conosciuta sia col nome di Piazza dei Signori sia con quello di Piazza Dante, proprio in suo onore);
  • Santa Anastasia -> d’impianto gotico, è rivestita di affreschi realizzati, fra gli altri, da Pisanello e Altichiero da Zevio;
  • Santa Maria Antica -> al suo esterno s’innalzano le Arche Scaligere, all’interno delle quali sono le sepolture dei signori.

La Verona “Veneziana”

Colonna-San-Marco-e-Palazzo-Maffei

Nel 1405, Verona decise di consegnare le chiavi della città a Venezia, rinunciando consapevolmente alla propria indipendenza. Tale dominazione la arricchì economicamente, e fu dunque possibile rinnovare i palazzi e riempire le chiese di nuove opere.

In particolare, si iniziarono a concepire le mura dei palazzi cittadini come vere e proprie tele, su cui realizzare affreschi monumentali. Fra i più begli edifici affrescati ricordiamo le Case dei Mazzanti, che da sole già poterono valere a Verona il titolo di “Urbs Picta”.

In campo architettonico, protagonista assoluto di questo periodo fu Michele Sanmicheli: fu lui a costruire le nuove porte di accesso alla città, in particolare Porta Nuova e Porta Palio; sempre a lui si deve il progetto della Cupola di San Giorgio.

A ricordare ulteriormente la dominazione veneziana in città è infine la Colonna di San Marco a Piazza Erbe, sormontata dal leone simbolo della Repubblica Marinara (quello che possiamo vedere oggi è una ricostruzione del XIX sec., in quanto l’originale venne distrutto dai francesi). Essa sorge davanti a Palazzo Maffei, splendido edificio in stile barocco.

La Verona “Austriaca”

L’ultima dominazione che Verona dovette subire fu quella da parte degli Autriaci, che qui s’insediarono dal 1815 al 1866.
In questo periodo, essa divenne un’importante centro militare, cinto da possenti mura bastionate.

Ottocentesco è il Teatro Nuovo, inaugurato il 12 settembre 1846 con la rappresentazione dell’Attila di Verdi.

Fin dal giorno dell’inaugurazione, il teatro fece da sfondo a numerose manifestazioni d’intolleranza verso il governo austriaco: in particolare, vennero più volte recitati sonetti patriottici che incitavano il popolo alla ribellione contro “lo Straniero”, e per questo venne più volte chiuso.

Ma ad oggi può essere sicuramente annoverato fra i maggiori teatri italiani.

La città di Romeo e Giulietta: La Verona Romantica

Balcone-di-Giulietta

Una buona parte dei turisti che visitano Verona sono qui attirati dalle vicende dei suoi due più celebri cittadini: Romeo e Giulietta.

Nessuno può affermare con certezza se i due siano realmente esistiti o siano solamente frutto della fantasia di William Shakespeare.

Ad ogni modo, qualche spunto reale dovette pur esserci se, negli anni in cui la storia è ambientata, Dante, che in quel tempo era per l’appunto a Verona, scrisse:

Vieni a vedere Montecchi e Cappelletti,
Monaldi e Filippeschi, uom senza cura:
color già tristi, e questi con sospetti!

Esistevano inoltre già dei racconti sui due innamorati, tratti probabilmente dalla tradizione popolare, di cui il più importante era stato scritto da Matteo Bandello (probabilmente da questo trasse ispirazione il drammaturgo inglese, che nella città non aveva mai realmente soggiornato).

E con questa ipotesi che vuole i due amanti fatti di carne e di ossa e non solo di parole scritte su pagine bianche, ancor più interessante sarà l’itinerario verso quei luoghi che li videro partecipi nella vita e nell’amore.
Innanzitutto le loro case:

  • la Casa di Giulietta si trova in Via Cappello, strada che prende per l’appunto il nome dai Cappelli (o Cappelletti, diventati Capuleti nella tragedia Shakespeariana) che l’abitarono dai primi anni del XIII sec. Vi si accede attraverso un arcata chiusa da un cancello in ferro battuto, al di sopra della quale un’iscrizione recita: “Queste furono le case dei Capuleti, donde uscì la Giulietta per cui tanto piansero i cuori gentili e i poeti cantarono”. Varcando il cancello, è oggi un breve corridoio le cui mura sono state interamente riempite da frasi di innamorati che qui si sono recati in visite e che a quelle mura hanno voluto consegnare le loro confessioni sentimentali. Ecco dunque il cortile sul quale si affaccia il famoso balcone, che ospita una scultura in bronzo di Giulietta: si dice che toccare il petto della statua porti fortuna in amore.
  • la Casa di Romeo è invece un castelletto merlato in Via Arche Scaligere, e gode di una fortuna assai minore rispetto all’abitazione dell’amata.

Possiamo dunque proseguire verso Porta Borsari, che era l’ingresso principale di Verona al tempo in cui è ambientata la tragedia: lì davanti, su Palazzo Carlotti, è una targa che ricorda il duello fra Romeo e Tebaldo, rifacendosi però alla versione del Bandello.

Il nostro itinerario ci porta poi verso un’altra porta della città, la Porta della Brà, attraverso la quale Romeo scappò dopo il duello. Bellissima l’iscrizione che ricorda quel fatto, ripresa dalla tragedia di Shakespeare:

Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona,
ma solo Purgatorio, tortura, Inferno.
Chi è bandito di qui, è bandito dal mondo
e l’esilio dal mondo è morte…

Targa-Shakespeare

Arriviamo dunque all’epilogo della tragedia, recandoci in visita alla Tomba di Giulietta presso il monastero di San Francesco al Corso, appena fuori le mura.

Qui si recarono, fra gli altri, Madame de Stael, Charles Dickens e George Byron per rendere omaggio ai due amanti.

Si tratta di null’altro che un vuoto sarcofago in marmo rosso, ma per chi si sarà fatto trasportare dalla poesia di questo amore turbolento, sarà impossibile non provare commozione di fronte a questo luogo altamente simbolico, che ci ricorda come talvolta siano strettamente legati Amore e Morte.

Gli eventi da non perdere a Verona

Festival del presepe - verona

Sono numerosissimi, tanto da coprire più o meno tutto l’arco dell’anno. Elencheremo di seguito i più importanti:

  • Premio “Cara Giulietta” (24 febbraio) -> premiazione della più bella lettera indirizzata a Giulietta, presso la sua casa.
  • Vinitaly -> presso Veronafiere, è una delle manifestazioni vinicole più importanti al mondo (quest’anno è il 25-28 marzo). Altro appuntamento importante per Veronafiere è poi la Fieragricola (quest’anno è il 2-5 febbraio), la più antica nel suo genere.
  • Palio del Drappo Verde (18 marzo) -> rappresenta la corsa più antica del mondo.
  • Schermi d’amore (aprile-maggio) -> rassegna dedicata al cinema melò e sentimentale, presso il Cinema Kappadue e il Verona Film Festival.
  • Festival lirico areniano -> si svolge ogni estate, da quando fu inaugurato nel 1913 con l’Aida di Verdi. Ricordiamo che fu proprio questo luogo a vedere nascere l’astro della lirica, Maria Callas. Rimanendo sempre in Arena e in ambito musicale, questa è stata sede del Festivalbar fino al 2007, anno in cui la manifestazione di musica pop ha chiuso i battenti. Altro evento musicale che viene ospitato dai più importanti teatri cittadini è infine il Verona jazz (giugno).
  • Estate teatrale veronese -> si tiene ogni anno nel Teatro Romano. Alla prima venne giustamente rappresentata la tragedia di Romeo e Giulietta.
  • Tocatì (settembre)-> è un festival del gioco tradizionale e popolare che si snoda per tutto il centro storico e coinvolge il pubblico fra musica, danze e dimostrazioni.
  • Compleanno di Giulietta (16 settembre) -> festa medievale in cui viene, fra l’altro, rappresentata la famosa scena del balcone.
  • Festival internazionale del presepe (dicembre-gennaio) -> si svolge nel periodo natalizio presso l’Arena, e in esso vengono esposti più di 400 presepi provenienti da ogni parte del mondo. A simboleggiare questo evento, viene allestita un’archiscultura di acciaio a forma di stella cadente, la cui coda parte proprio dall’interno dell’anfiteatro. Dello stesso periodo sono anche i Mercatini di Norimberga, piene di addobbi natalizi, cibo e vin brulé.

Dove mangiare bene spendendo poco a Verona?

12-apostoli---verona

Per mangiare un buon piatto accompagnato da un bel bicchiere di Valpolicella o di Amarone, consigliamo:

  • 12 Apostoli -> gestita dai primi del ‘900 dalla famiglia Gioco, mantiene alte le tradizioni gastronomiche locali;
  • Al Bersagliere -> fra le specialità citiamo il lardo della Valpolicella e i bigoli con l’anatra;
  • Antica Bottega del Vino -> locale storico d’Italia, serve un ottimo risotto all’amarone.


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Grazie per il tempo dedicato.

autore

Giorgio

Autore del Blog. Classe ’84. In direzione ostinata e contraria sin da principio, della vita perseguo l’incanto... ...Delle parole, delle immagini, delle note. Mi piace stupirmi di ogni attimo inatteso, così da scoprire ogni volta il mio senso e il senso degli altri.

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