Nel Museo Diocesano di Cortona, è una magnifica Annunciazione di Beato Angelico, databile intorno al 1430.
Sotto un elegante loggiato rinascimentale, vediamo l’Arcangelo Gabriele colto nell’atto di annunciare alla Vergine il concepimento di Gesù. La gestualità delle sue mani è esemplificativa: con una, indica Maria come destinataria dell’annuncio; con l’altra indica invece il cielo così da far intendere Dio quale mittente. La Vergine accoglie con pacatezza la lieta novella a lei indirizzata.
Ma il dialogo fra i due personaggi non è solo gestuale! A lettere dorate, sono difatti riportate le frasi in latino che i due si scambiano. Solo che, andando a leggerle, ci si può accorgere come, per la risposta della Vergine, sarebbe necessario…. ribaltare la tavola a testa in giù!!!!!!!
Infatti, il criterio utilizzato dall’artista per la “resa verbale”, è quello di porre le prime parole pronunciate più vicine alla bocca di chi le pronuncia.
Davvero in pochi le conoscono:
Dunque, per la Vergine, gli si andava presentando un problema: l’unica maniera per rispettare quel metodo, di modo anche da distinguere chiaramente le sue frasi da quelle dell’Angelo, era quello di scrivere le parole al contrario!
E così fece!
Ora, data l’impossibilità materiale di eseguire un ribaltamento dell’opera qualora vi troviate innanzi alla stessa, vi suggerisco qui la frase di risposta di Maria:
Ecce Ancilla Domini fiat mihi secundum verbum tuum.
( = Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto)