Se dovessi stilare una classifica sulle interpretazioni maschili che ti stanno più a cuore dei 5 anni appena trascorsi cosa ne verrebbe fuori?
Di seguito, ti propongo la mia!
N. 1 – Denis Lavant – Holy Motors
In questo capolavoro di Leos Carax, Lavant è chiamato ad interpretare ben 10 uomini diversi: si trasforma dall’uno nell’altro con pochi gesti, struccandosi e ritruccandosi sui sedili posteriori di una Limousine che sfreccia per le strade di Parigi.
Ogni volta un differente temperamento e situazioni a dir poco estreme.
Ma lui ne esce egregiamente, riuscendo a conferire alla narrazione un procedere fluido, grazie alla sua personalità che pare riemergere, di tanto in tanto, sotto le spoglie del personaggio.
N. 2 – Christoph Waltz – Django Unchained
Tarantino ci aveva già abituati al talento di quest’uomo qualche anno fa in “Bastardi senza Gloria”, film che gli valse l’Oscar ed in cui recita in 4 lingue differenti.
Con questo fa meritatamente il bis, grazie ad una mimica facciale ed una vocalità a dir poco eccezionali.
Waltz sa conferire al suo personaggio carisma ed umanità in egual misura, tanto da catalizzare l’attenzione dello spettatore su di sé e da scavalcare il pur valido Django di Jamie Foxx nel ruolo di vero protagonista della pellicola.
Rimarrà un assoluto cult cinematografico il vis-a-vis con Leonardo DiCaprio nel finale.
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Scusate! Non ho saputo resistere!
N. 3 – Michael Fassbender – Shame
Estremamente difficile il personaggio che Steve McQueen ha deciso di affidare a Michael Fassbender: si tratta di un uomo d’affari con un rapporto “patologico” con la sua sessualità.
L’attore viene costretto a mettersi a nudo completamente, sia fisicamente che mentalmente, di modo da mostrare senza alcun filtro la propria “Vergogna”.
Davvero in pochi le conoscono:
Non lo si può dimenticare nel gioco di sguardi cacciatore-preda all’interno di una metropolitana, come anche nel suo lancinante dolore durante un rito orgiastico.
Per tale interpretazione, ottenne la candidatura a “Miglior attore in un film drammatico” ai Golden Globes.
N. 4 – Simmons & Teller – Whiplash
Per questo film, occorre assolutamente citare entrambi gli interpreti! Siamo nel prestigioso Shaffer Conservatory, vera e propria fucina di talenti musicali.
L’ambizioso diciannovenne Andrew ed il meschino professor Fletcher si rendono entrambi “responsabili” di un coinvolgimento emotivo talmente “completo”, da far percepire in pieno allo spettatore quella “frustata” che recita il titolo.
Simmons si vide inoltre riconosciuto un Oscar come Miglior Attore Non Protagonista.
N. 5 – Leonardo DiCaprio – The Wolf of Wall Street
E’ ben risaputo quanto DiCaprio abbia dovuto faticare per ottenere finalmente il riconoscimento dell’Oscar con Revenant, dopo ben 25 anni di carriera.
Senza nulla togliere alla sua ultima interpretazione, ritengo ben superiore a questa quella che seppe sfoderare nell’ “ultima fatica” di Scorsese.
Il ruolo di Jordan Belfort gli permise infatti di esplorare diversi registri interpretativi, che vanno dal comico al drammatico. Imperdibile la scena al ristorante con McConaughey, in cui quest’ultimo insegna all’altro un rito propiziatorio per aver successo.
La sequenza nacque per iniziativa degli stessi attori e Scorsese accettò di buon grado di inserirla nella sceneggiatura.