Un tema particolarmente battuto dagli artisti “impressionisti” fu quello del nudo femminile.
Ma chi di loro è riuscito a realizzare il più bello???
Vi riporto di seguito le mie preferenze!
10. Le Grandi Bagnanti / Renoir (1884-1887)
E’ questa una delle opere più significative del periodo “aigre” di Renoir, in cui l’artista tentò di controllare il più possibile ogni elemento della composizione nel chiuso di uno studio, rinunciando alla tecnica “en plein air”.
E’ forse il quadro dell’artista più lontano dalla tecnica impressionista: si guardi, ad esempio, la forte linea di contorno che delimita le figure.
9. La Tentazione di S.Antonio / Cezanne (1875)
In quest’opera che, per alcune trovate stilistiche, anticipa “Le Grandi Bagnanti”, Cezanne affronta un tema particolarmente popolare, ovvero le Tentazioni di S.Antonio, sull’onda dell’entusiasmo dopo aver letto il libro dall’omonimo soggetto di Gustave Flaubert.
Egli enfatizza la “componente erotica” della storia, così la donna ritratta al centro appare come una moderna Venere del Botticelli, in cui però gli attributi sessuali vengono messi ben in vista, primi fra tutti i seni generosi.
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8. Le Dejeuner sur l’herbe / Manet (1863)
Fu questa la prima opera con cui Manet scandalizzò la critica del suo tempo: esso apparve agli occhi di tutti assolutamente indecente!
Eppure per questa l’artista si era ispirato a modelli illustri, quali Concerto Campestre di Tiziano e una stampa raffaellesca raffigurante Il Giudizio di Paride.
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Ma quel che risultava inaccettabile era il fatto che il pittore si fosse permesso di calare la scena in un contesto moderno, come se a quel tempo fosse possibile che una donna recatasi a fare una merenda lungo le rive della Senna potesse denudarsi dinnanzi a due giovanotti borghesi vestiti di tutto punto!
Lo scandalo era altresì generato da quella maniera di giustapporre i colori, senza alcuna resa chiaroscurale. A riassumere il tutto è il giudizio impietoso del critico inglese Hamilton:
Il nudo, quando è dipinto da persone volgari,
è inevitabilmente indecente!
7. Le Grandi Bagnanti / Cezanne (1906)
Il tema delle Bagnanti fu una sorta di ossessione per Cezanne, che su questo ritornò in diversi momenti della sua carriera artistica.
Questo proposto appartiene ad un gruppo di tre realizzato intorno al 1906 ed è particolarmente rilevante (insieme agli altri due) in quanto può essere considerato un punto di riferimento per il successivo movimento d’avanguardia del cubismo.
Infatti, all’opera s’ispirarono, fra gli altri, Matisse e Braque, ma soprattutto Picasso ne’ Les Deimoselles d’Avignon. Ciò che del quadro colpisce è l’orientamento dell’artista all’astrazione dei corpi, per farli diventare un tutt’uno con l’elemento naturale.
Essi non sono dunque “carne”, bensì semplici volumi da ricondurre a figure geometriche quali “il cilindro, il cono e la sfera”.
6. Donna nuda in un paesaggio / Renoir (1883)
Il ritratto si trova a metà strada fra la tecnica impressionista, evidente nella resa del paesaggio, e un linearismo che ricorda invece le pitture raffaellesche.
Il tutto permeato dalla “carnalità” tipica delle donne di Renoir.
5. Olympia / Manet (1863)
Di poco successiva a Dejeuner sur l’herbe, è quest’altra opera rivoluzionaria di Manet, che venne esposta al Salon del 1865. All’epoca, come è prevedibile, suscitò un enorme scandalo: l’artista fu infatti accusato di voler deliberatamente insultare la morale borghese.
Eppure c’è da dire che evidente è l’ispirazione “classica” del quadro: ricorda infatti sia la Venere di Urbino di Tiziano che la Maya Desnuda di Goya.
Ma se nei “precedenti” a cui rimanda è evidente un’idealizzazione del soggetto, qui non c’è alcuna possibilità di equivoco circa l’identità della donna ritratta: una prostituta all’interno di una casa di tolleranza, in attesa del suo prossimo cliente.
Davvero in pochi le conoscono:
A suggerircelo è anzitutto il nome della donna, ma anche il fatto che sia stesa su un letto sfatto, o che abbia come unici “vestiti” un fiore rosa fra i capelli, un nastrino di raso al collo, un braccialetto e delle pantofole per l’appunto da cortigiana.
Ma non è tutto!
La donna rivolge all’osservatore uno sguardo di sfida, nel mostrarsi nuda, ad indicare la sua assenza d’imbarazzo e la sicurezza in sé stessa. Si guardi anche a come, con sfrontatezza, si copre il pube: tale posa ricordava quella di alcune fotografie pornografiche che cominciavano a circolare a quel tempo.
Ad essere aspramente criticato, oltre al soggetto, fu anche la modalità con cui Manet poneva a contrasto le zone di colore chiaro con quelle di colore scuro, giudicata brutale.
Un dettaglio che può in realtà essere considerato a tutti gli effetti come la nascita della pittura moderna!
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4. Donna che si asciuga la nuca / Degas (1898)
In questo pastello, Degas rappresenta una donna intenta ad asciugarsi dopo un bagno.
Quello rappresentato non è dunque né un nudo idealizzato, né tanto meno una figura voluttuosa, in quanto la ragazza viene ripresa durante il compimento di una mansione quotidiana a cui tutti siamo soliti.
Il volto è coperto dalla posa da lei assunta, e quindi non sa di essere osservata: è come se la si guardasse “attraverso il buco della serratura”…
3. La Toilette / Toulouse-Lautrec (1896)
Soggetto dell’opera è una donna ripresa in un momento di vita quotidiana: essa ha appena terminato il bagno ed è seduta a terra, sopra a degli asciugamani. La sua capigliatura è rossa, come quella di tante modelle dipinte dall’artista, che per loro doveva avere una particolare predilezione.
La scena ha un taglio fotografico, ed è dunque ben lontana dalle pose accademiche: la modella viene infatti ripresa da dietro, leggermente in obliquo, e dall’alto verso il basso. La sua schiena è nuda, caratterizzata da un contorno elegante ed un pallido incarnato.
E’ ravvisabile nell’opera l’influsso naturalista di Degas, che aveva realizzato quadri con analogo soggetto; ma Toulouse-Lautrec si distingue per l’umanità con cui guarda all’universo femminile, di contro ad una malcelata misantropia del suo più anziano collega.
L’esecuzione è rapida ed istintiva: questo perché probabilmente venne realizzata dal vero, senza disegni preparatori, all’interno di una delle case d’appuntamento che il pittore era solito frequentare.
2. Nudo femminile – Van Gogh (1887)
È questa una delle poche opere di Van Gogh classificabile come “impressionista”.
Il tema è del tutto insolito per lui, alla luce della sua intera produzione, eppure riesce a restituire anche a questo soggetto (che non doveva essergli fra i più congeniali) una chiave altamente poetica, forse per quel suo rappresentarlo di spalle in una posa che ci fa credere la donna candidamente addormentata…
1. Dopo il bagno / Renoir (1888)
È forse questo il meno conosciuto fra i nudi artistici di Renoir, ma a me piace particolarmente per la naturalezza della posa che la donna assume.
Si guardi, ad esempio, l’espressione corrucciata, dovuta probabilmente alla difficoltà incontrata nell’asciugarsi dietro alla schiena…
E poi il colore chiaro dell’incarnato, come anche la morbidezza delle forme contribuiscono a renderlo particolarmente suggestivo.
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Hai fra i tuoi preferiti qualche nudo artistico che ho dimenticato in questa lista?
Fammelo sapere commentando più in basso!